Il mio vuole essere un modesto contributo per una pacata ed equilibrata discussione, certo è che questa iniziativa per la maestosità del progetto che si vuole realizzare, genera perplessità, dubbi, ma anche aspettative e per alcuni persino entusiasmo.
Credo che le valutazioni da fare vadano analizzate a 360 gradi, cercando di capire che cosa sarà che potrà prevalere tra i benefici e gli svantaggi che domani il cittadino Oriolese potrà avere; il domani da considerare, non deve essere troppo prossimo (tempo generalmente considerato dai politici) ma quello che vivranno i nostri figli e le generazioni future.
Partendo da un concetto di elementare democrazia, tutti i processi che siano fonte d'importante cambiamento di una comunità e di un territorio, dal punto di vista ambientale , sociale ed economico, debbono essere partecipati da una larga maggioranza di persone coinvolte, chi ha responsabilità istituzionali per prendere posizioni importanti ed equilibrate, deve ricorrere a gli strumenti che regolano la convivenza civile di un popolo.
La costituzione di un luogo di culto dedicato in onore a una grande personalità religiosa, come è sempre accaduto in tutto il mondo nell'arco della storia del cristianesimo, generalmente è sempre avvenuta per volontà di una comunità di credenti che in seguito ad alcuni eventi particolari o esempi di vita di uomini eccezionali hanno deciso di edificare Santuari aperti al culto.
Cosa diversa sarebbe se, un gruppo di singoli prevedendo la possibile beatificazione di un Papa in odore di Santità, si costituissero in un gruppo organizzato, pronto a salire su un treno che stà per partire, ebbene si, il treno di una grande operazione commerciale, dove sul quale è conveniente trovare posti in prima classe possibilmente accanto a dei buoni investitori al fine di sfruttare economicamente la situazione.
L'opportunità sta nel creare exnovo un luogo su cui erigere degli edifici sia di culto che ricettivi per un possibile vasto numero di pellegrini, potenziali visitatori a cui offrire oltre che una grande basilica per esercitare il proprio credo, anche tutte le comodità e confort che un turista moderno deve avere (alberghi, impianti sportivi, ristoranti ecc.), tutto questo a vantaggio dei cittadini Oriolesi credo.
Tra le due possibili soluzioni credo che i fedeli e la Chiesa Cattolica, in particolare le autorità ecclesiastiche abbiano molto da dire .
Il piccolo territorio Oriolese solo circa 19 Kmq, paesaggio collinare contornato da boschi, caratterizzato da alcune emergenze di carattere naturalistico e storico, il centro urbanizzato è in discreta espansione, l'incremento demografico cammina a 100-120 abitanti/anno; paese abbastanza ben collegato con la Capitale attraverso la linea ferroviaria, da dove è possibile fare il pendolare, tutto sommato un paese bello, ancora tranquillo, fatto per vivere una vita di relazione, spero e non solo per riposare la notte.
Una domanda nasce spontanea, il paese crescendo in fretta, con il suo tessuto sociale riesce ad integrare le tante persone che decidono ogni anno di abitare ad Oriolo, con la nascità del santuario sarà il nostro un paese più conosciuto arriveranno più persone riusciranno ad integrarsi, quali politiche mettere in campo per questo.
Oggi il mercato immobiliare è in forte crescita, in molti affascinati dai nostri luoghi comprano case e terreni a prezzi ormai vertiginosi, di contro c'è però che praticamente quasi nessuno investe in attività artigianali o industriali importanti che possano creare almeno alcune decine di posti di lavoro, i pochi operatori commerciali ed artigianali più grandi, possiedono lavoratori dipendenti in gran parte non residenti.
Di riflesso in un paese che cresce debbono essere incrementati i servizi sia dal punto di vista sociale che infrastrutturale; in un paese che cresce vanno adottate delle politiche che sappiano far sfruttare le peculiarità del territorio per questo qualche anno fa nacque la geniale idea di creare tra otto comuni della nostra zona il consorzio della "valle del mignone", con la possibilità di fare delle nostre bellezze ambientali e naturali un ecomuseo, aperto anche questo a numerosissimi potenziali turisti a cui offrire comodità confort tutto ciò che deve avere un turista moderno, con vantaggio dei cittadini Oriolesi e di quelli di altri Comuni limitrofi che insieme rientrando in un sistema turistico territoriale potrebbero avere enormi opportunità di crescita.
In questo caso però, offriremmo all'errante visitatore tante cose di ciò che ci appartiene, molto di ciò che è legato alla nostra terra e alle tradizioni, certo l'obbiettivo del consorzio è ambizioso bisogna trovare chi è disposto ad investire rischiando di persona, su questa proposta esisteva tra l'altro un particolare interesse dell'Amministrazione Regionale probabilmente ancora non opportunamente seguito.
Per tornare al Santuario, grande e maestoso progetto per il quale sembra che ci siano pronti diversi investitori nazionali ed internazionali, le domande più spontanee da farci sono le seguenti: ci appartiene, che conseguenze avrà sull'impianto urbanistico di Oriolo, la localizzazione prevista avrà un forte impatto ambientale, vale la pena sacrificare un pezzo di teriitorio per questo, quali sono le opportunità per la maggioranza dei cittadini.
Realizzare il santuario parlando di vantaggi come lo sviluppo del paese, la creazione di numerosi posti di lavoro, certo con l'aria che tira oggi per i nostri giovani, genera ovvie aspettative da parte di molti, è anche vero però che la questione deve essere affrontata in modo più amplio soprattutto da chi ha responsabilità istituzionali, che ha il dovere di pianificare il futuro del paese mettendo in campo politiche che tengano conto della cultura, della storia, dell'ambiente e delle tradizioni locali.
Un cordiale saluto
Alfredo Bevilacqua